Sec. XVI (?) Astrolabio (?) Rame e ottone.
Lo strumento è costituito da due piastre di rame, di forma rettangolare (cm 25,5×36; spessore mm 8).
Alcune parti sono in ottone. Può essere mantenuto in posizione verticale grazie ad un’armilla suspensoria, un anello di sostegno cioè, che consente di tenerlo sollevato da terra in modo tale che la sua linea meridiana cada perpendicolarmente all’orizzonte.
La parte anteriore è decorata con eleganti incisioni figurative. Al centro si trova una zona circolare di cm 16 di diametro. Il bordo è diviso in 24 settori corrispondenti alle 24 ore. Sulla fascia circolare esterna sono incise, tra l’altro, le raffigurazioni allegoriche, i nomi e i simboli del Sole, posto in alto allineato con l’anello di sostegno, della Luna e dei 5 pianeti conosciuti. In senso orario troviamo: Sol, Venus, Mercurius, Luna, Saturnus, Iuppiter, Mars. All’interno di questa zona circolare sono tre timpani e tre indici fissati al centro da un fermo (asse), ma liberi di ruotare.
Il primo timpano è formato da un disco di ottone di mm 88, inciso sia nella parte anteriore sia in quella posteriore, entrambe divise in 3 settori di 120° corrispondenti per la prima alle latitudini 42°, 45°, 48° e per la seconda alle latitudini 37°, 40°, 51°. Sul bordo, distribuiti su due fasce concentriche, i simboli zodiacali ripetuti tre volte per le tre diverse latitudini.

Il secondo timpano è il timpano delle ore. Esterno al primo timpano, presenta un indice delle ore che serve a leggere le divisioni incise sul disco sottostante. Il bordo è suddiviso nelle 24 ore con progressione in senso orario. Ogni ora è divisa in 3 parti corrispondenti a 20 minuti: questi ultimi a loro volta sono divisi in 4 parti ciascuna di 5 minuti. L’indice delle ore deve essere posizionato sul giorno di osservazione.

Il terzo timpano è diviso nella parte più esterna in 12 settori corrispondenti ai 12 segni zodiacali. Ogni settore è suddiviso in 6 parti, comprendenti ciascuna 5 giorni: ad ogni parte corrisponde un pianeta il cui simbolo è inciso sul timpano stesso. Più internamente sono i simboli e i segni zodiacali e due iscrizioni: AD LATITUDINEM 42 GRADUUM sulla parte anteriore, e AD LATITUDINEM 45 GRADUUM in quella posteriore.
Togliendo i timpani e gli indici otteniamo la cosiddetta madre, il cui bordo è circondato dalla fascia con i nomi e i simboli dei pianeti. Il bordo della madre e il secondo timpano formano il calendario astrologico nel quale ad ogni ora di ogni giorno di ogni settimana corrisponde un pianeta.

Rimuovendo i timpani e gli indici sul fondo dello strumento troviamo una piastra rettangolare in ottone e rame spostabile, tramite due leve sporgenti dallo strumento stesso, lungo una fessura di mm 105×7.
La parte in ottone indica il giorno, quella in rame recante l’incisione NOX, la notte.
La parte posteriore dello strumento è il verso di un astrolabio con la sua alidada in ottone lunga mm 250. Sull’alidada sono saldate, ad una distanza tra loro di mm 194, le pinnule o traguardi di dimensioni di mm 25×18. I fori che si trovano su di esse misurano mm 3: traguardando il Sole o le stelle era possibile calcolarne l’altezza sull’orizzonte.

Nel primo e nel quarto quadrante si trova il diagramma doppio delle ore ineguali. Nel secondo quadrante è presente un settore in ottone di 45°, il cui raggio misura mm 88. Vi sono incisi, verso l’esterno, su due fasce concentriche, i simboli zodiacali; verso l’interno la scritta: ARCUS DECLINATIONIBUS PART. ZOD. Sul lato sinistro è invece incisa la scritta: LINEA HAEC SERVIET LATITUDINI.

Nella parte posteriore dello strumento sono incise in cerchi concentrici diverse scale graduate: i primi due cerchi formano la scala del calendario. Quest’ultimo si compone di 12 settori ciascuno diviso nei giorni dei mesi dell’anno, i cui nomi, in latino, sono incisi sul cerchio successivo.

Concentrica a questa scala è quella dello zodiaco con settori da 0° a 30°: ad ogni settore corrisponde un segno zodiacale di cui sono incisi nome e simbolo nel cerchio successivo. L’inizio del segno del Cancro è allineato con l’anello di sostegno, gli altri segni seguono in senso orario. Era così possibile conoscere la posizione del Sole nello zodiaco per ogni giorno dell’anno civile.
In basso a destra, esterna alla scala del calendario, è incisa ad arco una scala da 25° a 60° con la scritta: LATITUDINUM GRADUS.

Lo strumento, di cui allo stato attuale della ricerca si ignora la provenienza, considerata la posizione della linea equinoziale fissata al 10 marzo, dovrebbe essere stato costruito anteriormente al 1582, prima cioè della riforma gregoriana del calendario. Va tuttavia ricordato che la riforma, specie nei paesi non cattolici, non fu immediatamente recepita. Ciò si riflette nella costruzione di molti astrolabi della fine del secolo XVI o dell’inizio del XVII. È pertanto impossibile datare con esattezza lo strumento.

Bibliografia:
M. Calisi, Descrizione di un originale strumento conservato presso la Biblioteca Casanatense in Gli arcani delle stelle: astrologi e astrologia nella Biblioteca Casanatense. Gaeta, Gaetagrafiche, 1991, pagg. 161-165.