[di padre Robert Godding, S.J. direttore della Societé des Bollandistes]

Quattrocento anni fa, nel 1607, un opuscolo di 92 pagine veniva pubblicato dalla tipografia Plantin di Anversa sotto il titolo: Fasti Sanctorum quorum Vitae in Belgicis bibliothecis manuscriptae. L’autore, il gesuita Heribert Rosweyde, originario di Utrecht, vi annunciava il suo grande progetto: compilare una raccolta di Vite di santi, la più completa possibile, nell’ordine del calendario e sulla base dei manoscritti. Infatti, nella seconda metà del Cinquecento, due raccolte agiografiche erano state pubblicate a breve distanza l’una dall’altra, ma ambedue risultavano insoddisfacenti. Gli otto volumi del Lippomano raggruppavano i testi in modo empirico, senza ordine prestabilito, il che rendeva la loro consultazione poco agevole. I sei volumi del Surio, che adottavano l’ordine del calendario, presentavano dei testi mutili o in parte riscritti, sicché non erano affidabili per lo storico. La fedeltà assoluta ai manoscritti era, infatti, il credo di Rosweyde. Nella discussione con i protestanti riguardo al culto dei santi, la verità storica era da preferire alla polemica.
Per realizzare il suo disegno, Rosweyde aveva visitato tutte le biblioteche religiose dei Paesi Bassi meridionali (l’attuale Belgio) e ne aveva inventariato i manoscritti agiografici.
Ne risultava un elenco di 1300 santi per i quali dichiara di possedere uno o più testi, copiati da un manoscritto. Tale elenco, che costituiva la parte principale dei Fasti, non si riteneva affatto esaustivo: al contrario, si presentava come work in progress, destinato ad essere completato grazie alle collaborazioni fornite dagli eruditi di tutta Europa.

Rosweyde morì nel 1629, senza che l’opus magnum annunciato fosse ancora iniziato. Spettò al confratello Jean Bolland realizzare il progetto, pubblicando, nel 1643, i primi due volumi degli Acta Sanctorum. Rispetto al piano presentato nei Fasti, l’opera si mostrava ancora più ambiziosa. Non accontentandosi di pubblicare edizioni di testi, Bolland, assistito dal confratello Henschenius, aveva sviluppato un concetto del tutto nuovo, quello del “dossier agiografico”, in cui tutti i dati storici relativi alla persona del santo, al suo culto e alle relative fonti, venivano criticamente studiati. A partire dal momento in cui la storia, e non più soltanto la filologia, entrava nell’impresa, non c’era più alcun motivo di limitarsi ai soli santi per i quali si disponeva già di una Vita; perciò, il frontespizio annuncia: Acta Sanctorum quotquot toto orbe coluntur. Il progetto era diventato gigantesco. Infatti, con gli Acta Sanctorum ci accostiamo ad una delle più grandi imprese scientifiche ed editoriali avviate nell’Ancien Régime.
I 67 volumi in folio, pubblicati nell’arco di tre secoli da Bolland e dai suoi successori “Bollandisti”, totalizzeranno oltre 60000 pagine relative a più di 6200 santi!

La storia di una tale impresa meritava di essere raccontata. Come le migliaia di testi pubblicati furono raccolti: tramite una vasta corrispondenza con gli eruditi dell’Europa intera, e dei “viaggi letterari” (i primi del genere) per esplorare le biblioteche della Germania, dell’Austria, dell’Italia, della Francia. Come l’opera fu condannata nel 1695 da parte dell’Inquisizione spagnola, un volume rimanendo all’Indice fino al 1900! Come il prezioso Museum Bollandianum, una delle più straordinarie biblioteche erudite del tempo, sopravvisse per due decenni alla soppressione della Compagnia di Gesù ma venne comunque disperso nel 1796. Come i Bollandisti rinacquero nel 1837 e come l’opera di un Delehaye († 1940) segnò una nuova stagione nello studio dell’agiografia critica. Come la Société des Bollandistes, con le sue pubblicazioni, la sua biblioteca, i suoi cataloghi specializzati, i suoi data base elettronici, costituisce tuttora un punto di riferimento essenziale in un campo che conosce oggi un interesse particolarmente vivo nel mondo degli studiosi universitari.


Risorse agiografiche in rete di Rita Fioravanti

In occasione di questa Mostra si presenta una breve rassegna di alcune tra le principali risorse elettroniche, digitali e sul web disponibili in materia di studi agiografici.
Questo percorso non può che iniziare dal sito della
Société des Bollandistes
. In lingua inglese, benché la Société abbia sede a Bruxelles, contiene la storia dei Bollandisti dalla fondazione ai nostri giorni e presenta tutte le loro imprese editoriali: dagli Acta Sanctorum, alla rivista Analecta Bollandiana, alle monografie pubblicate nelle collezioni Subsidia hagiographica e Tabularium hagiographicum.

Il catalogo della ricca e specialistica biblioteca è consultabile online. Sulla home page del sito sono inoltre evidenziate le pubblicazioni più recenti e l’agenda delle manifestazioni e linkati i siti di altre associazioni e gruppi di ricerca specializzati negli studi agiografici: Arbeitskreis für hagiographische Fragen (Germania), Associazione Italiana per lo studio dei Santi, dei Culti e dell’ Agiografia (Italia), Coordinación de la Edición de la Hagiografía Castellana (Spagna), Hagiography Society (USA) e Hagiologia: Atelier belge d’études sur la sainteté (Belgio).

Attraverso il sito della Société des Bollandistes è possibile accedere gratuitamente alla banca dati
BHLms (Bibliotheca Hagiographica Latina manuscripta), archivio informatico che permette, attraverso varie funzioni di ricerca, di incrociare e completare l’indice dei manoscritti agiografici latini citati nella Bibliotheca Hagiographica Latina (BHL) con quelli citati negli Analecta Bollandiana e nei volumi dei Subsidia hagiographica.

In questa rassegna viene presentato anche un altro repertorio elettronico, elaborato secondo il modello bollandista della Bibliographia Hagiographica Graeca (BHG) e della Bibliographia Hagiographica Latina (BHL):
la Biblioteca Agiografica Italiana (BAI).
L’archivio, relativo ai testi agiografici in lingua italiana dal XIII al XV secolo, è consultabile sul CD-ROM allegato ai volumi della opera a stampa omonima – esposta nella Mostra – edita dalla SISMEL Edizioni del Galluzzo, nel 2003. Tutti i dati della versione cartacea sono organizzati in un database di tipo relazionale. Il CD-ROM è consultabile in locale presso la Casanatense nella Sala di Consultazione Generale.

Le altre risorse selezionate per l’occasione sono l’Acta Sanctorum Database, la Patrologia Latina Database, la Library of Latin texts, gli Electronic Monumenta Germaniae Historica.
Fondamentali per gli studi agiografici, questi Archivi – con funzioni di ricerca full-text – sono la versione elettronica delle grandi collezioni testuali che comprendono l’intero corpus della letteratura agiografica latina. Accessibili solo a pagamento (anche nella versione online), questi banche dati sono possedute dalla Casanatense su CD-ROM o DVD, consultabili in sede.

Per l’intera durata dell’esposizione, l’editore ProQuest (Cambridge), che si ringrazia, ha consentito l’accesso alle versione online dell’Acta Sanctorum Database e della Patrologia Latina Database dalla postazione Internet collocata nel Salone monumentale, all’interno del percorso espositivo.

L’Acta Sanctorum Database contiene il testo completo dei 67 volumi degli Acta Sanctorum – molti dei quali in esposizione – editi dai Bollandisti a partire dal 1643. La banca dati è stata realizzata dalla ChadwickHealy, oggi ProQuest (Cambridge), con la collaborazione della Société des Bollandistes.

La Patrologia Latina Database è la versione elettronica della collezione Patrologiae cursus completus… Series Latina, edita da Jacques-Paul Migne tra il 1844-1855 (217 volumi) e il 1862-1865 (4 volumi di indici). Contiene l’opera degli autori cristiani da Tertulliano (200 d.C.) a Innocenzo III (1160/61-1216).

Prodotta dal Centre Traditio Litterarum Occidentalium (CTLO), la Library of Latin texts è la più grande banca dati della letteratura latina, dall’età classica a quella moderna: comprende quindi l’intero corpus della letteratura cristiana patristica e medievale (ulteriori informazioni: Brepols).

Gli Electronic Monumenta Germaniae Historica (eMHG) è la versione elettronica dei Monumenta Germaniae Historica (MHG), collezione delle fonti per lo studio della storia tedesca dal 500 d.C. al 1500, il cui primo volume fu dato alle stampe nel 1826. La collezione è articolata in serie: quella intitolata Scriptores è ricca di testi agiografici.
(ulteriori informazioni Brepols)

Dal sito Monumenta Germaniae Historica Digital si accede invece gratuitamente alla consultazione dei Monumenta. L’opera, tutt’ora in corso, prevede la digitalizzazione di tutti i volumi con esclusione dei più recenti. Entro il 2008 è prevista la conclusione della serie Scriptores.