Referente Francesco Volpi

Il padre Masetti definiva “egregia o forse unica raccolta” la collezione d’incunaboli della Casanatense. Essa fu formata in massima parte nel ‘700 con acquisizioni mirate da parte di Gian Domenico Agnani o Giovanni Battista Audiffredi, di gran lunga fra le personalità più eminenti nel campo dell’erudizione bibliologica romana di quel tempo. Al padre Audiffredi si devono anche due autorevoli repertori di incunaboli, dedicati alle edizioni romane e alle edizioni italiane.
Pur nella relativa modestia di dimensioni (poco più di 2000 pezzi) il fondo copre un ampio spettro disciplinare, spaziando dalla Bibbia alla teologia e al diritto canonico, dalla filosofia alle scienze e pseudo-scienze, dai classici greci e latini alla letteratura umanistica.

Per saperne di più:
A.M. Adorisio, Cultura e lingua volgare a Roma fra Quattrocento e Cinquecento, in Studi di biblioteconomia e storia del libro in onore di Francesco Barberi, Roma, AIB, 1976
Il fondo incunabuli di Marina Panetta in La Biblioteca Casanatense, Firenze, Nardini, 1993

Gli incunaboli miniati della Casanatense