di Pierre Le Gros (Paris 1666 – Roma 1719)

il disegno della statua

La statua del cardinale, posta nel Salone monumentale della biblioteca, fu realizzata nel 1708 dallo scultore francese Pierre Le Gros. Educato a Parigi sotto la guida del padre, scultore di corte e professore accademico, questi giunse a Roma nel 1691 allo scopo di perfezionare gli studi come pensionnaire dell’Accademia di Francia. Qu si applicò allo studio e all’imitazione dell’antico, ma, suggestionato dall’estetica berninana, volle trasfondere nei suo modelli grazia e passione alterando in tal modo, secondo il giudizio della critica del primo ‘800, la purezza dello stile classico. Nel 1695 divenne allievo di Andrea Pozzo e in questo stesso periodo ebbe inizio la sua collaborazione con la Compagnia di Gesù, per la quale scolpì il gruppo con il Trionfo della religione sull’eresia per l’altare di S. Ignazio nella Chiesa del Gesù, composizione molto movimentata e ricca di contrasti, che piacque ai contemporanei e decretò il successo dello scultore.

Nel 1700 divenne membro dell’Accademia di San Luca e continuò la sua intensa produzine artistica, sia per i Gesuiti che per altri. Pur essendo egli, nei fatti, lo scultore dei Gesuiti, i Domenicani della Minerva gli affidarono l’incarico di scolpire la statua del cardinale Casanate da porre nell’atrio della Biblioteca. L’opera, compiuta nel 1708, fu realizzata nello studio di Le Gros presso Piazza Farnese, utilizzando un enorme blocco di marmo di Carrara. La statua fu collocata nel primitivo vestibolo della biblioteca, presso la sacrestia della chiesa della Minerva. Di questa sistemazione è rimasta testimonianza in un disegno di Le Gros conservato alla Casanatense (Ms. Cas. 421)  in cui si vede la scultura collocata in una nicchia, sormontata da puttini alati che sorreggono il cappello e lo stemma del cardinale. Dopo l’ampliamento della biblioteca per la statua fu decisa una nuova collocazione in fondo al Salone, dove tutt’ora si può ammirare scenograficamente inquadrata sullo sfondo delle scansia settecentesche, sotto un arco ligneo sorretto da colonne di noce scanalate con capitelli corinzi. La nicchia è sovrastata da un medaglione sorretto da angeli recante il busto di San Tommaso, opera di Bernardino Cametti. Tutta l’elegante decorazione in legno fu progettata dall’architetto Borioni e realizzata dal falegname Marchesi e dall’indoratore Giovanni Cantoni.

la statua nell’abside del salone

La grande scultura, in proporzioni maggiori del naturale, rappresenta il Casanate in abito cardinalizio nell’atto di incedere con la mano destra sollevata e la sinistra, in cui tiene la berretta e un foglio ripiegato, che sorregge un lembo dell’abito. La posizione delle gambe e l’orlo del mantello poggiante a terra costituiscono una solida base per la statua, che reca in basso la firma dello scultore: PETRUS LE GROS SCULPSIT, an 1708.

La figura alta ed elegante, l’espressione sorridente e distaccata, il panneggio nell’insieme sobrio, tranne che per il virtuosismo nella resa dei merletti della camicia, testimoniano il nuovo orientamento del gusto in senso manierista del primo Settecento. Sempre da Le Gros fu realizzato in San Giovanni in Laterano il monumento funebre del Casanate, in cui il defunto è raffigurato in posizione semisdraiata sul suo sarcofago, sullo sfondo di un ricco e morbido panneggio sostenuto da angeli.

[scheda di Angela Vicini Mastrangeli]