Globi terrestri e celesti, armille e piccoli strumenti scientifici raccolti dai Padri Domenicani per arricchire e completare la vasta sezione di libri di scienza della Biblioteca di Rita Fioravanti

Fin dai primissimi anni di vita della nuova Libraria, i Domenicani si adoperarono ad arricchire l’originario patrimonio librario con importanti acquisti di opere sia a stampa sia manoscritte. Ma non solo: essi desideravano, coerentemente con la visione enciclopedica della cultura propria dell’epoca, dotare la Biblioteca di quegli apparati che avrebbero contribuito ad un aumentarne il prestigio e il decoro.
Prima del marzo 1703 infatti è proprio il Maestro Generale dell’Ordine, il francese Antonin Cloche (Saint-Sever 1628 – Roma 1720), a decidere l’acquisto da Girolamo Caccia, della Sfera Armillare, ancora oggi collocata nel Salone monumentale. Lo stesso Cloche inoltre dispone le necessarie modifiche perché fosse «più copiosa e di maggior intelligenza per far conoscere li due sistemi di Ticone e di Copernico» e nel 1715 approva la spesa per la realizzazione di due Globi, terrestre e celeste. Globi e sfera, che testimoniano l’interesse con cui venivano seguiti i progressi compiuti nel campo della cartografia e della cosmologia, bene integravano i preziosi fondi astronomici e geografici che venivano costituendosi nella Casanatense.
Il ritratto di Cloche compare per altro sul Globo terrestre, segno manifesto del prestigio personale di cui il Maestro godeva e riconoscimento implicito di come il suo nome fosse legato, accanto a quello del Casanate, alla nascita della Biblioteca stessa.

Le opere astronomiche di G.B. Audiffredi:
Mercurius in Sole visus observatio habita Romae in aedibus FF. PP. S. Mariae super Minervam die sexta Maii MDCCLIII, [Romae, Typis Palearinis, 1753]; Phoenomena coelestia observata Romae, Romae, ex Typographia Generosi Salomoni, 1754; Otia astronomica, [Romae, Typ. Palearinis], 1755; Novissimus Mercurii transitus sub Sole observatus Romae, Roma 1756; Passaggio di Venere avanti al Sole osservato in Roma nel Convento della Minerva il giorno 6 del cadente giugno MDCCLXI, S.n.t.; Transitus Veneris ante Solem observati Romae apud PP. S. Mariae super Minervam VI Junii MDCCLXI. Expositio histori-astronomica. Accedit Descriptio aurei nummi Cn. Domitii Ahenobarbi, Romae, apud Fratres Salvionos, 1762; Investigatio parallaxis solaris ex selectis aliquot observationibus transitus Veneris ante Solem, qui accidit die VI Junii MDCCLXXI, Romae, ex Typographia Hermathenaea, 1765; De Solis parallaxi ad V. Cl. Grandjean de Fouchy Commentarius, Romae, ex Typographia Hermathenaea, 1766; Dimostrazione della teoria della Cometa dell’anno MDCCLXIX annunziata nel Diario Ordinario di Roma, Roma, nella Stamperia di Michel’Angelo Barbiellini, 1770.

Scrisse inoltre tre articoli sull’esattezza della meridiana da lui costruita per il duca Francesco Caetani, apparsi sull’«Antologia Romana», Roma, luglio 1778, n. I, pp. 1-3. n. II, pp. 9-12, n. III, pp. 17-21, e pubblicò, sempre sull’«Antologia Romana» (agosto 1789, n. V, pp. 33-35, n. VI, pp. 41-44), due articoli sull’osservazione del passaggio di Mercurio sotto il Sole seguito nel novembre 1756.

Il magnete

Il globo terrestre e il globo celeste

La sfera armillare

Astrolabio


Giovanni Battista Audiffredi e l’osservazione del sistema multiplo di Spica  di Costantino Sigismondi (file pdf 330kb)
Antichi strumenti astronomici in Italia nel sito dell’Istituto di Fisica Generale Applicata dell’Università degli Studi di Milano