In modalità smartworking viaggio nel salone monumentale della biblioteca per non perdere l’abitudine giornaliera alla bellezza. Così il lavoro diventa “agile” anche per la testa inebriata dai 60.000 volumi che lì continuano ad abitare tenacemente da più di tre secoli per narrare la quotidianità del vivere, malgrado l’avvicendarsi di guerre, alluvioni, terremoti ed epidemie di ogni genere, inclusa l’attuale, da cui, sono certa, usciremo rafforzati e forse migliori, al pari di coloro che ci hanno preceduto. Pensieri positivi ed un abbraccio virtuale da Lucia Marchi