Catalogo Audiffredi

Frontespizio del catalogo

il catalogo Audiffredi digitalizzato online

Il catalogo per autori e titoli allestito da Giovanni Battista Audiffredi è rimasto incompiuto sia nella stampa che nell’elaborazione dell’intera sequenza. I primi quattro tomi, editi rispettivamente nel 1761, 1768, 1775 e 1788, comprendono le lettere A-K, mentre una parte del quinto tomo, con i lemmi estremi LAAN-LEODEGARIUS, è stampata, ma non edita, qualche anno dopo la morte di Audiffredi. Ogni tomo è accompagnato da una Appendice; la lingua di servizio del catalogo è il latino e le indicazioni estranee alla descrizione bibliografica sono in carattere corsivo.

La divulgazione presso la comunità scientifica internazionale cui questo catalogo a stampa è destinato richiede – secondo Audiffredi – che esso sia qualcosa di diverso da una lista di reperimento dei volumi. Infatti il catalogo, da usare come vero e proprio strumento di ricerca, non si ferma ad una breve descrizione dei libri e all’indicazione della loro collocazione negli scaffali, ma offre una messe di notizie aggiuntive sulla biografia degli autori, sulle condizioni di pubblicazione delle loro opere, sull’organizzazione e ricostruzione dell’opus dei singoli autori.

Le scelte catalografiche di Audiffredi, in particolare sulla forma del nome da adottare, sul trattamento delle opere anonime e sull’ordinamento delle opere e delle edizioni delle opere, offrono la chiave di lettura per la consultazione del suo catalogo.La scelta della forma del nome, attuata in base al criterio della notorietà, richiede per la maggior parte degli autori l’uso del cognome e riserva l’uso del nome ad alcune particolari categorie (sovrani, santi, papi, autori arabi ed ebraici).L’organizzazione delle voci è accurata e comprende tutte le opere dell’autore, in tutte le sue edizioni, nonché lo spoglio delle opere contenute in volumi miscellanei. Anonimi e pseudonimi sono riportati, quando è possibile, ai nomi reali. La fenomenistica editoriale delle opere rende necessaria l’inserzione di rinvii, o meglio “avvertimenti”, che presentino tutte le varianti del cognome dell’autore in ordine alfabetico, es: CAPELLO, seguito da CAPEL, CAPELLI, DE CAPILLIS, CAPELLIUS, CAPELLUS, CAPPELLO, CAPPELLUS…

Per il trattamento delle opere anonime il catalogo utilizza la prima parola del titolo che non sia l’articolo, oppure la prima parola significativa del titolo. Sono presenti inoltre voci di raggruppamento:, es. Atti, Annali. Per l’ordinamento delle opere e delle edizioni il catalogo offre più di un criterio: l’ordinamento per categorie prevede l’indicizzazione dell’Opera omnia, seguita dalle opere complessive e da quelle pubblicate singolarmente; in altri casi troviamo al primo posto l’opera ritenuta più significativa o, quando prevalgono scelte di ordine bibliologico, le edizioni di particolare pregio e rarità; è presente inoltre il raggruppamento di tipo linguistico, quando le edizioni di opere pubblicate in lingua originale sono seguite dalle traduzioni in altra lingua. Il criterio dell’ordinamento alfabetico, pur adottato nell’allestimento della prima parte del catalogo, è stato in seguito abbandonato per gli inconvenienti legati alle varianti del titolo di una stessa opera che venivano a trovarsi, con l’ordinamento alfabetico, anche molto lontane tra loro.
L’attuale catalogo manoscritto, ricopre l’intera gamma alfabetica, con la differenza che dalla “A” alla voce “LEODEGARIUS” comprende i libri entrati in biblioteca a partire dalle date di stampa dei singoli volumi del catalogo impresso (e ciò per oltre un secolo, e cioè fino all’istituzione del catalogo a schede mobili tipo “Staderini”) mentre dalla voce “Leodegarius”, e per il medesimo lasso di tempo, rispecchia anche tutto il fondo antico.

Per saperne di più:

iconaA. Serrai, Il pensiero e l’attività catalografica di Giovanni Battista Audiffredi, in Giovanni Battista Audiffredi, Roma, De Luca, 1994, p. 15-62

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